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La donazione è un atto formale, pubblico, che va formalizzato davanti a un notaio alla presenza di due testimoni (sono esclusi i coniugi, i parenti o affini e le persone in qualche modo interessate all’atto). Per l’ipotesi di donazione di beni mobili è necessario indicare il loro valore. Il beneficiario della donazione deve “dire di sì”, ovvero deve accettare il regalo. Dire che la donazione è un contratto significa che il donante e il donatario devono essere d’accordo nel dare e ricevere, quindi manifestare reciprocamente la loro volontà.
Quando non serve il notaio
Fa eccezione la cosiddetta “donazione manuale” che, nell’uso corrente, è il comune regalo, cioè la donazione di modesto valore. Il “valore modesto” è commisurato alle condizioni economiche del donante. Sono quindi considerate modeste le donazioni che non incidono in maniera significativa sulla ricchezza di chi dona. Insomma: più le tue condizioni sono agiate, più aumenta il valore dei regali che puoi fare.
Chi dona e chi riceve
Per fare una donazione è necessario avere la piena capacità di agire. In pratica non possono donare i minori, gli interdetti, gli inabilitati, le persone soggette ad amministrazione di sostegno se sono state private della capacità di disporre dei propri beni. La legge vieta all’incapace di fare donazioni attraverso il proprio legale rappresentante. Possono donare anche le persone giuridiche, pubbliche e private. È ammessa la donazione a favore di figli non ancora nati o concepiti, non si può donare un bene futuro (che non si trova nel patrimonio del donante al momento della donazione). Minori e interdetti possono accettare una donazione solo tramite i genitori o i loro legali rappresentanti che, a loro volta, devono essere autorizzati dal giudice tutelare.
La revoca
Essendo un contratto, la donazione non può essere revocata su iniziativa del solo donante, ma è necessario l’accordo di entrambe le parti. La legge prevede, però, una deroga: la revoca può essere richiesta all’autorità giudiziaria, per ingratitudine (quando il donatario abbia commesso reati gravi nei confronti del donante e dei suoi congiunti) e per sopravvenienza di figli. Ciò significa che, fatta eccezione per questi casi, una volta che si sceglie di donare, non si può più tornare indietro.
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